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Un legame tra Capaci e Via D'Amelio.

Verbali “aggiustati”, indagini su cui grava l’ombra del depistaggio, veri e falsi pentiti e undici ergastoli definitivi che un probabile giudizio di revisione potrebbe mettere in discussione, come ammette implicitamente lo stesso Procuratore di Caltanissetta Sergio Lari quando afferma che sette persone condannate “probabilmente non hanno nulla a che vedere con la strage”. Sullo scenario di via D’Amelio, teatro dell’attentato che costò la vita al giudice Paolo Borsellino e a cinque agenti di scorta, si affacciano nuovi personaggi che potrebbero riscrivere la storia dell’eccidio. A cominciare da Gaspare Spatuzza, che si é autoaccusato della strage, le cui dichiarazioni vengono definite da Lari “attendibilissime anche se non gli hanno riconosciuto il programma di protezione”. E investigatori sospettati di avere estorto confessioni e accuse.
Ma sulla scena tornano anche a comparire vecchi protagonisti al centro di roventi polemiche. Come Vincenzo Scarantino, spacciatore del quartiere palermitano Guadagna, che con le sue rivelazioni ha decretato la condanna al carcere a vita di undici persone, l’uomo delle ritrattazioni clamorose. Mai preso sul serio dai legali di alcuni imputati, fu ritenuto credibile, allora, dalla Procura di Caltanissetta che sulla sua verità ha istruito due processi che hanno portato a decine di ergastoli.(leggi)

una storia infinita come quella della mafia, ma perché sulla morte del giudice Borsellino c'è tutto questo mistero e nessuno su quella del giudice Falcone ?
Verosimilmente Falcone è stato, grazie al pentito Buscetta, il solo Giudice nella storia della Repubblica a colpire duramente cosa nostra, vedi maxi processo di Palermo. Quando venne emessa la sentenza il compianto Giudice Borsellino si trovava a Marsala dove si era fatto trasferire, per motivi che ancora oggi devono essere chiariti. Pertanto, quali sarebbero gli sgarbi perpetrati da Borsellino nei confronti di mafia o altri, non ci è dato a sapere, sappiamo bene quali sono stati quelli di Falcone, vedi processi e condanne. La motivazione più naturale è il maxi processo, ma allora, perché tutti questi pentiti e misteri su Borsellino e nessuno su Falcone?. Ricordo che passarono solo 57 giorni tra la strage di Capaci e quella di via d'Amelio quindi sarebbe normale che ci sia un filo conduttore, un legame.
 Se è così come sembra perché non ci sono dichiarazioni per la morte di Falcone? A questa domanda bisogna dare una risposta, altrimenti tutto l'impianto "Spatuzza, Ciancimino jr, Caltanissetta" diventa poco probabile.
Agende rosse, borse sparite, ma che senso ha, le indagini del Giudice affidate ad agente e altri documenti poco probabili. Non dico che l'agenda non ci fosse penso solo che un'agenda serve a scrivere indirizzi, telefoni, appuntamenti ed altri appunti di rilievo relativo. Il motivo per cui non venne trovata è che probabilmente venne presa dai "servizi", come sembra logico.
Il mio Segnalo



Pentiti di mafia veri o fasulli?

Verbali "aggiustati", indagini su cui grava l'ombra del depistaggio, veri e falsi pentiti. In altre parole è lo Stato che deve utilizzare i collaboratori di giustizia per smantellare le centrali della criminalità e non il contrario. Il rischio, altrimenti, è che si rendano dichiarazioni al solo scopo di realizzare oscure manovre di potere o di ottenere indebitamente i benefici previsti dalla legge.
Ed è partita da un verbale del '94 visibilmente “taroccato”. Qualcuno tentò di indurre Scarantino a mentire? E chi?, si chiedono i magistrati che, proprio sul presunto depistaggio hanno iscritto nel registro degli indagati alcuni poliziotti del pool Falcone-Borsellino.....
Bisognerebbe, di colpo, piombare sulle banche; mettere le mani esperte nelle contabilità, generalmente a doppio fondo, delle grandi e delle piccole aziende; revisionare i catasti. E tutte quelle volpi, vecchie e nuove, che stanno a sprecare il loro fiuto
 La Dia nasce come organismo di offesa, quindi impreparata ad eventuale attacco dall'interno. Per essere più chiaro, infiltrati, pentiti apposta per mettere in difficoltà clan di opposte fazioni o altra gente, una specie di cavallo di troia, come scritto da un noto autore di romanzi di mafia.
La gestione dei pentiti fino al maxi-processo Falcone è stata lineare, per le indagini su Borsellino cominciano i
misteri, le agende, servizi deviati, etc, come se fino a Falcone tutto fosse scontato, le responsabilità ben definite e improvvisamente tutto diventa misterioso.
Di misteri ancora irrisolti c'è ne stanno alcuni, questo ad esempio: il caso De Mauro - Mattei 

E se non bastasse, attenzione anche al protagonismo! Sciascia, insegna,  la mafia fa vendere di tutto e può arricchire o impoverire sia le tasche che le carriere.  

http://www.gds.it/gds/sezioni/cronache/dettaglio/articolo/gdsid/117518/



LaOccidentale
http://www.scudit.net/mdfalconeprof.htm


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