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Pentiti di mafia veri o fasulli?

Verbali "aggiustati", indagini su cui grava l'ombra del depistaggio, veri e falsi pentiti. In altre parole è lo Stato che deve utilizzare i collaboratori di giustizia per smantellare le centrali della criminalità e non il contrario. Il rischio, altrimenti, è che si rendano dichiarazioni al solo scopo di realizzare oscure manovre di potere o di ottenere indebitamente i benefici previsti dalla legge.
Ed è partita da un verbale del '94 visibilmente “taroccato”. Qualcuno tentò di indurre Scarantino a mentire? E chi?, si chiedono i magistrati che, proprio sul presunto depistaggio hanno iscritto nel registro degli indagati alcuni poliziotti del pool Falcone-Borsellino.....
Bisognerebbe, di colpo, piombare sulle banche; mettere le mani esperte nelle contabilità, generalmente a doppio fondo, delle grandi e delle piccole aziende; revisionare i catasti. E tutte quelle volpi, vecchie e nuove, che stanno a sprecare il loro fiuto
 La Dia nasce come organismo di offesa, quindi impreparata ad eventuale attacco dall'interno. Per essere più chiaro, infiltrati, pentiti apposta per mettere in difficoltà clan di opposte fazioni o altra gente, una specie di cavallo di troia, come scritto da un noto autore di romanzi di mafia.
La gestione dei pentiti fino al maxi-processo Falcone è stata lineare, per le indagini su Borsellino cominciano i
misteri, le agende, servizi deviati, etc, come se fino a Falcone tutto fosse scontato, le responsabilità ben definite e improvvisamente tutto diventa misterioso.
Di misteri ancora irrisolti c'è ne stanno alcuni, questo ad esempio: il caso De Mauro - Mattei 

E se non bastasse, attenzione anche al protagonismo! Sciascia, insegna,  la mafia fa vendere di tutto e può arricchire o impoverire sia le tasche che le carriere.  

http://www.gds.it/gds/sezioni/cronache/dettaglio/articolo/gdsid/117518/



LaOccidentale
http://www.scudit.net/mdfalconeprof.htm


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