Apprendiamo questa sera, da "Report rai3" (18/10/09, 21.30), che non tutti gli immigrati vengono in Italia per fare i lavori che gli italiani non vogliono fare.
Il cinese, ad esempio, nella zona di Forlì, dovè c'è una buona produzione di poltrone e divani....il cinese ha fatto concorrenza agli italiani. Lui fa lo stesso lavoro a metà prezzo!.
Praticamente le industrie di divani, che già davano all'esterno buona parte di prodotto semilavorato, una specie di cottimo industriale, adesso non lavoraro più con gli artigiani italiani, che praticamente sono tutti o falliti o hanno chiuso attività, ma preferiscono il cinese che fa lo stesso prodotto a metà prezzo.
Sarà che c'è un problema di mercato globale, e qui bisogna difendersi dalla concorrenza, sarà che gli italiani devono pagare tasse e contributi e mangiano ...poco riso.
Fatto è che i sindacati a cui si sono rivolti i lavoratori di questo indotto. Praticamente tutti, appena hanno sentito la parola cinese, si sono defilati, dicendo che non potevano intervenire contro immigrati.
Troppo ideologia inutile o c'è qualche cosa che ci sfugge.
L'ispettorato del lavoro in un anno ha elevato 300 e passa verbali. Lavoro in nero cinese, non dissimile da quello italiano. La differenza è che il cinese non paga la multa, la ditta cambia padrone, sapete com'è .....il cinese non muore mai. Qualcuno dice che vengono "sostituiti" con altri connazionali, voci di popolo e di imprese di pompe funebri!
Gli Ispettori del lavoro hanno quasi rinunciato a ispezionare i cinesi.Tanto quando ci vanno, trovano tutto a posto! E' solo di notte, il sabato,la domenica e i festivi, che i cinesi si scatenano, loro non hanno giorni di riposo, per loro la domenica non esiste proprio, e sono tranquilli di non avere controlli.
Praticamente, cucitura ed imbottitura del divano costa il 50% di quanto costava 5 anni prima.
Bisogna guardare anche il bicchiere mezzo pieno. L'esportazione, la concorrenza etc.
I lavoratori e gli artigiani rimasti a spasso, ovviamente non godono di alcuna cassa integrazione ne de altri sussidi.
Si sa che in italia la cassa integrazione e vari, sono riservati ad un'elite in via di estinzione, "l'operaio della grande fabbrica".....se c'è ancora? (leggi art.18)
Quindi migliaia di lavoratori a spasso, ma si sa che l'italiano è sfaticato! Che si spezzi le reni come il cinese e si abitui a mangiare meno.....Questa è una soluzione.
L'altra è che i sindacati, pieni di inscritti, che non si sa da dove vengono, e sovvenzionati dalla Stato e Caf vari, si mettano finalmente a fare il loro dovere! Cinesi o non... e che difendano i lavoratori TUTTI e non solo gli statali e i pensionati e prima di tutti, i lavoratori italiani che stavano già nelle fabbriche prima dell'arrivo dei vari cinesi e che hanno contribuito a fare nascere questo tessuto industriale.
Questi italiani sfaticati hanno la cittadinanza italiana, poi quando busseranno per sussidi e cassa integrazione, che si fa?....li mandiamo a lavorare in cina?
Con questo andazzo non si capisce come si possa uscire da questa crisi occupazionale, considerato che anche nei settori dove non c'è crisi, l'occupazione salta ugualmente.
A proposito, quando daremo il voto agli immigrati ? Me lo sogno pure la notte !
Gli immigrati siano essi comunitari o non devono lavorare alle stesse condizioni dei lavoratori italiani, troppo facile, lavorare a metà prezzo!
Ovvio che i "padroni" ci navigano e la politica chiude un'occhio, qualcuno anche tutti e due. Naturale che i cinesi o altri che vengono sfruttati NON HANNO COLPA. Ma cosa pensate che crederanno i soliti benpensanti?
Pretendere che lo Stato o i grandi industriali risolvano il problema è pura utopia!
Chi dovrebbe intervenire? Abbiamo ancora "sindacati dei lavoratori", dove sono, cosa fanno?.Forse contano solo tessere e cercano di andare in Parlamento.
I sindacati resterebbero l'unica o l'ultima spiaggia.Essi dovrebbero difendere i lavoratori, ma noto che si sono troppo imborghesiti e rilassati, andava bene solo con la Fiat o con altre grosse industrie, ma quando c'è da difendere tanti lavoratori isolati.....troppa fatica.
A Prato è già finita così.Fuori gli italiani e dentro i cinesi, che nemmeno hanno la scusante di essere un popolo da terzo mondo, vista la crescita del PIL cinese!
Nei prodotti italiani c'è il "Made in Italy", dovremmo aggiungere parzialmente costruito da cinesi in italia.
Ci saranno altri che si offriranno di lavorare ad un prezzo inferiore, è solo questione di tempo.
www.blogimprenditori.it/.../schiavi-cinesi-nel-mercato-nero-italiano/ilrestodelcarlino.ilsole24ore.com/.../241812-lavoro_nero.shtm
http://www.viverepesaro.it/index.php?page=articolo&articolo_id=216305I Carabinieri della Stazione di Sassocorvaro, insieme ai colleghi del Nucleo Ispettorato del Lavoro di Pesaro, hanno proceduto al controllo di una ditta operante nel settore tessile, gestita da cittadini cinesi, a Mercatale di Sassocorvaro. I militari hanno identificato quattro cittadini cinesi, tutti in regola con il permesso di soggiorno.Durante i controlli i Carabinieri hanno individuato all'interno del capannone industriale una porta secondaria, nascosta da un armadio, che consentiva l'accesso a locali realizzati con pannelli in cartongesso adibiti a camere da letto, cucina e servizi. Nell'area “nascosta” i militari hanno trovato quattro cinesi per i quali sono in corso gli accertamenti per verificare la regolare presenza sul territorio nazionale.Al termine delle verifiche i Carabinieri hanno denunciato Z. Q., 27enne cinese, residente a Sassocorvaro, titolare della ditta. Le condizioni igieniche, infatti, sono risultate inadeguate, non erano presenti estintori sul luogo di lavoro, non sono stati adottati, inoltre, i provvedimenti necessari in materia di primo soccorso e assistenza medica in caso di emergenza.